La direttiva sulle case green è stata approvata. In base a quanto previsto dall’accordo raggiunto, cosa accadrà in pratica in Italia?
“Il testo della direttiva è stato modificato in molte delle sue parti, ma diversi punti dell’impianto originario – tra cui i più critici – sono stati mantenuti, così come l’obiettivo delle emissioni zero al 2050 per il parco immobiliare europeo.
In base a quanto approvato dalla plenaria, tutti gli Stati Membri dovranno predisporre dei piani di rinnovamento degli edifici che abbiano come obiettivo proprio le emissioni zero entro il 2050, e che prevedano degli step intermedi obbligatori: una riduzione del 16% dei consumi energetici degli edifici entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035.
Il nostro Governo dovrà, dunque, mettersi all’opera per trasformare milioni di immobili in ‘edifici ad emissioni zero’ nei prossimi anni”.
“I singoli governi dovranno occuparsi di recepire la direttiva e presentare nei prossimi anni un piano di ristrutturazioni, in cui devono elencare le misure che intendono portare avanti per efficientare il loro parco edilizio. Nel caso italiano, parliamo di svariati milioni di immobili, tra residenziali e non.
Il problema di fondo però rimane: qualunque strada decida di seguire il Governo italiano per giungere alle emissioni zero entro il 2050, ci sarà un costo elevatissimo da dover pagare e chiedere ai propri cittadini, soprattutto a quelli che vivono negli edifici più energivori e che sono spesso economicamente più fragili.